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La grande mostra “Pompei 79 d.C. Una storia romana” al Colosseo

Pompei 79 d.C. Una storia romana è la grande mostra che dal 9 febbraio  accoglierà tutto il pubblico al secondo ordine del Colosseo.

Una storia mai tentata prima del lungo rapporto tra Roma e Pompei, che prova a restituire in maniera compiuta il complesso dialogo che lega le due realtà più famose dell’archeologia italiana, dalla Seconda guerra sannitica (fine del IV sec. a.C.) all’eruzione del 79 d.C. Un racconto dall’alto valore scientifico, basato sulla ricostruzione delle relazioni sociali e culturali rintracciabili in particolare attraverso la ricerca archeologica.

La mostra, curata nel progetto di allestimento e nella grafica da Maurizio di Puolo, è promossa dal Parco archeologico del Colosseo con l’organizzazione di Electa e si è avvalsa della collaborazione scientifica del Parco archeologico di Pompei e del Museo Archeologico Nazionale di Napoli. 

La mostra, con i suoi quasi 100 reperti, arricchita da video e proiezioni virtuali, è suddivisa in tre grandi sezioni – la fase dell’alleanza, la fase della colonia romana, il declino e la fine –, intervallate da intermezzi dedicati a due momenti cruciali che hanno segnato la lunga storia di Pompei: l’assedio romano dell’89 a.C. e il terremoto del 62 d.C., fino all’evento distruttivo del 79 d.C. che segna l’oblio del centro vesuviano mentre Roma si avvia a divenire una metropoli senza precedenti.

Fonte https://parcocolosseo.it/evento/al-colosseo-la-mostra-pompei-79-d-c-una-storia-romana/

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La Vittoria Alata di Brescia

Dopo un lungo restauro realizzato a Firenze, nell’Opificio delle Pietre Dure, ora ci sarà un vasto programma di celebrazioni per festeggiare il nuovo allestimento museale nel Capitolium di Brescia

Contestualmente al ritorno della Vittoria Alata, il Museo di Santa Giulia verrà riaperto con un nuovo allestimento della sezione romana; il progetto del nuovo ordinamento è a cura di Francesca Morandini di Fondazione Brescia Musei, Valerio Terraroli, in rappresentanza del Comitato scientifico di Fondazione Brescia Musei, di Giuseppe Stolfi e Serena Solano, della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio di Brescia e Bergamo

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Basilica di San Lorenzo

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Nel 392-394 Ambrogio, partito da Milano per il contrasto con l’imperatore Eugenio, si recò prima a Bologna, poi a Faenza e, infine, a #Firenze. Probabilmente stava conducendo una lotta per l’affermazione dell’ortodossia in centri urbani ove forte era la presenza del partito ariano. Consacrò la basilica posta poche decine di metri a nord della porta settentrionale della città.

Verso la metà dell’XI secolo la chiesa conobbe importanti rifacimenti e restauri attestati da una bolla emanata dal Papa e vescovo di Firenze Niccolò II (1060). Il Codice Rustici (1447-1452) ci mostra una chiesa a tre navate con porticato sulla facciata e campanile sul lato meridionale. A fine quattrocento la chiesa fu demolita integralmente per la costruzione della nuova basilica di Brunelleschi.

Nel 1966, dopo l’alluvione, fu asportato il pavimento per risanare l’interno della chiesa e furono segnate in una pianta molto schematica le strutture che emergevano, databili tra il II secolo d.C. e il IV secolo d.C. Alcuni dei muri, rilevati in cresta, sembrano circoscrivere un’esedra ed alcuni ambienti che potrebbero essere interpretati in diversi modi.

Nell’indagine del 1978 emerse un angolo esterno del complesso ecclesiastico composto da una muratura di grossi conci squadrati ed impostata su resti di edifici precedenti. Si tratta probabilmente di una parte della chiesa romanica, anche se non è del tutto escluso che si possa trattare della chiesa paleocristiana.

Nuovi scavi archeologici potrebbero gettar luce sulla natura del monticulus Sancti Laurentii, ossia sul micro-rilievo su cui era posta la chiesa romanica e visibile anche nell’analisi delle quote attuali della città; inoltre, le indagini potrebbero datare le strutture rilevate negli anni’60 e scoprire se il rifacimento rinascimentale abbia asportato o meno i depositi medievali e tardoantichi.

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Chiesa di Santa Felicita

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La chiesa paleocristiana fu fondata verso la fine del IV sec. d.C. all’estremo opposto della Basilica di San Lorenzo, presso il borgo esistente oltre il fiume Arno: i due poli del cristianesimo fiorentino, costruiti in zone opposte, entrambi fuori le mura che delimitavano la città pagana.
Gli scavi eseguiti negli anni ’40 del XX secolo hanno portato alla luce resti di una basilica cimiteriale paleocristiana, sostanzialmente coeva a S.Lorenzo, fine IV- inizi V sec. L’area presentava tombe monumentali, come spesso accadeva in aree di forte transito appena fuori dalle porte della città. La basilica era a tre navate, larga 26 metri e lunga circa 38 e all’interno della chiesa insisteva l’area cimiteriale per la comunità cristiana che ha restituito interessanti epigrafi funerarie. Nel sottosuolo esistono una serie di cunicoli, dai quali è possibile vedere anche un tratto dei resti della Via Cassia romana, alcuni metri sotto il livello del suolo odierno.
Nella vicina Piazza dei Rossi fu rinvenuto un tratto del lato della basilica con caratteristiche costruttive del tutto simili a quelle della facciata. Le numerose epigrafi rinvenute, ora esposte nell’androne a destra della Chiesa, hanno datazioni comprese tra i primi anni del V e la metà del VI secolo d.C. , e hanno permesso di scoprire che la basilica era al centro della vita spirituale di una comunità composta anche da un gruppo di origine siriana, probabilmente commercianti pervenuti via mare, approdando alla foce dell’Arno, oppure arrivati da Roma attraverso la via Cassia Adrianea.

Con la definitiva decadenza dell’impero romano le costruzioni fuori mura, come questa, rimasero facili vittime degli assedi e delle devastazioni di Goti e Longobardi che finirono col prendere possesso di Firenze. A queste vicende, molto probabilmente, si deve la distruzione della basilica paleocristiana.

La costruzione della nuova chiesa avvenne nell’XI secolo. Al 1055 con il Concilio di Firenze si ebbe la prima menzione documentaria di un annesso monastero di monache benedettine. Il 7 novembre  1057 Papa Niccolò II consacrò la nuova chiesa e il nuovo monastero. Di questa chiesa, di epoca e stile romanici, oggi restano solo pochi ma notevoli resti incorporati nelle case e nei locali di servizio in piazza Santa Felicita. L’aspetto odierno risale al XVIII secolo.

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The early Christian church was founded towards the end of the 4th century. A.D. at the opposite end of the Basilica of San Lorenzo, in the village existing beyond the Arno river: the two poles of Florentine Christianity, built in opposite areas, both outside the walls that delimited the pagan city.

The excavations carried out in the 1940s have brought to light the remains of an early Christian cemetery basilica, substantially coeval with S. Lorenzo, late 4th-early 5th century. The area had monumental tombs, as it often happened in areas of high transit just outside the city gates. The basilica had three naves, 26 meters wide and about 38 long and inside the church there was the cemetery area for the Christian community which brought to light interesting funerary epigraphs. In the subsoil there are a series of tunnels, from which it is also possible to see a stretch of the remains of the Roman Via Cassia, a few meters below today’s ground level.

In the nearby Piazza dei Rossi, a section of the side of the basilica was found with construction characteristics very similar to those of the facade. The numerous epigraphs found, now on display in the entrance hall to the right of the church, date from the early fifth to the mid-sixth century AD. , and made it possible to discover that the basilica was at the center of the spiritual life of a community also made up of a group of Syrian origin, probably merchants who arrived by sea, landing at the mouth of the Arno, or who arrived from Rome via Cassia Adrianea.

With the definitive decline of the Roman Empire, buildings outside the walls, like this one, remained easy victims of the sieges and devastations of Goths and Lombards who ended up taking possession of Florence. These events are most likely due to the destruction of the early Christian basilica.

The construction of the new church took place in the 11th century. In 1055 with the Council of Florence the first documentary mention was made of an annexed monastery of Benedictine nuns. On 7 November 1057 Pope Nicholas II consecrated the new church and the new monastery. Of this church, of Romanesque epoch and style, today only a few but remarkable remains remain incorporated in the houses and in the service rooms in Piazza Santa Felicita. Today’s appearance dates back to the 18th century.

 

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